Rinascere: non solo è possibile,  ma ci accade spesso, anche se a volte neppure ce ne accorgiamo. Abbiamo sempre la possibilità di ricominciare, abbiamo la possibilità di celebrare la Pasqua, che è morte e resurrezione. 

E' vero  che queste parole oggi appaiono svuotate, private del loro senso originario e consegnate al vuoto chiacchiericcio della pubblicità,  del rito sociale. Anche quest'anno ci prepariamo alla Pasqua ma tutt'intorno si sente quasi esclusivamente parlare di uova di cioccolato,  di vacanze, di viaggi, di pranzi...E in generale si viene avvolti in un'atmosfera di stanchezza, se non di tristezza,  di ansia, mentre si avvicina quella che è la festa al centro della nostra fede, quel che la rende vera, ossia la Resurrezione di Cristo.

Cercare di vivere la Quaresima, la Settimana Santa insieme, nelle parrocchie,  nelle comunità varie, in famiglia, è ovviamente la via migliore per liberarsi da idee cupe, da falsi problemi, rimettendo al proprio posto uova di cioccolato, pranzi, gite, viaggi, ossia non al centro della Pasqua, ma come possibile e tutt'al più piacevole corollario. Aiutano anche le letture. Così riesce ad infondere un "senso pasquale" molto concreto leggere un libro come "Sono rinata. Testimonianza di salvezza" di Mariangela Calcagno, edizioni Shalom.

Si tratta del racconto,  intenso, semplice, ma anche ironico e ricco di concretezza, di fatti, di incontri, intessuti in  una vita esemplare, nel senso latino di exemplum, che mostra qualcosa che a tutti noi dice qualcosa, qualcosa che ciascuno può elaborare per sé stesso, per la propria vita.  Angela, in seguito battezzata con il nome di  Mariangela (ad un certo punto si scoprirà che non è stata battezzata, quindi dovrà farlo da adulta) , è una bambina rifiutata, abbandonata in un orfanotrofio e adottata in tenere età,  a sei anni, ma la ferita dell'abbandono non si rimargina facilmente, le prime impressioni della vita sono quelle, appunto,  di essere stata lasciata in un luogo estraneo  come un pacco, sola, senza nessuno a cui tendere le braccia e chiamare "mamma", "papà".

Nella famiglia adottiva non si sente realmente una"figlia", così comincia  a trasformarsi in un'adolescente perennemente in lotta, in fuga.

Se ne va via a 18 anni, colleziona fallimenti ed esaltazioni, diventa  chef, gira per il mondo, guadagna molto, spende molto, vive mille relazioni precarie, solo sesso e ben poco sentimento. Ed è sempre divorata da un senso di solitudine, di precarietà,  si sente sempre in bilico su un abisso spalancato ai suoi piedi. Finché in quell'abisso precipita davvero. Perde il fidanzato di cui si era davvero innamorata, che per primo,  dopo tanto tempo, le parla di Dio concretamente,  le fa intravvedere la possibilità di una vita davvero diversa.

Ma il fidanzato si ammala e muore, proprio a pochi giorni dalla data prevista per le nozze. La reazione di Angela è terribile. Odia il mondo,  se stessa,  Dio...vuole autodistruggersi e ci riesce, quando  cade nella rete di un gruppo di satanisti, che le chiedono,  come prova suprema di affiliazione,  di compiere un omicidio: dovrà uccidere Chiara Amirante,  la fondatrice di Nuovi Orizzonti, che tanto si prodiga per salvare disperati e abbandonati, terreno fertile per le vittime di  sette e di gruppi malavitosi. Sembrano le sequenze di un romanzo noir: la protagonista, completamente plagiata e quasi fuori di sé, prende un treno, poi la metropolitana,  arriva come  un automa davanti la porta di una cosa,  suona, le apre la stessa designata vittima,  Chiara. Ma a quel punto, colpo di scena. Anzi, il miracolo. Grazie ad un  semplice sorriso, la potenziale assassina lascia andare l'arma, si getta in un abbraccio e la sua vita prende tutta un'altra piega.

Dagli inferi alla luce, come sottolinea l'autrice stessa più e più volte, grazie ad un Amore che non l'abbandono mai, che la cerca anche quando lei fugge da un'altra parte, che costella di mille tracce, incontri, segni, piccoli e grandi, la sua strada tormentata, per portarla al sicuro, tra le Sue braccia. La storia di Mariangela si legge tutta d'un fiato, come una straordinaria testimonianza di salvezza,  dimostrando  come ognuno di noi è prezioso agli occhi del Signore e  affidarsi a Lui, credere  e sperare sempre, anche oltre ogni speranza, rende possibile l'irruzione dell'Amore che rende nuove tutte le cose. Una bella, autentica "parabola" pasquale, dunque. E insieme la possibilità di conoscere un  mondo popolato di persone preziose, come Chiara Amirante, Mariella, una psicoterapeuta che aiuta moltissimo Mariangela nel suo percorso di rinascita, le tante  suore incontrate e frequentate dalla protagonista, soprattutto le monache agostiniane di Cascia, agostiniano che vivono nel solco tracciato da Santa Rita, i tanti amici e volontari di gruppi, movimenti, associazioni. ..un mondo certo non perfetto, ma  che faticosamente, tutti i giorni, cerca di costruire un frammento del Regno di Dio su questa terra. Un mondo invisibile, di cui si parla poco e fa poco rumore,  ma che esiste e rende la vita degna di essere vissuta.