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Ottava di Pasqua

Lunedì 22 Aprile
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 28,8-15

In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

Parola del Signore

COMMENTO

Se una persona non vuole credere in Gesù, nemmeno il miracolo della risurrezione può aprire l’orizzonte di nuovi rapporti redenti dall’amore di Dio. È il caso dei Giudei e dei soldati romani: essi, persino di fronte all’evidenza, organizzano sotterfugi per far passare la verità della risurrezione come un inganno perpetuato dai discepoli del Signore ai danni della gente. C’è un’ostinazione del cuore che Gesù definisce come bestemmia contro lo Spirito Santo. Essa si pone in atto tutte le volte che rifiutiamo l’evidenza dell’amore di Dio nella nostra vita. Contro questa durezza di cuore nemmeno Dio può forzarci: però, a questo punto, ci autoescludiamo dalla sua amicizia. L’amarezza e la disperazione, pian piano, crescono nel nostro cuore e ci portano lontano da lui.