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Ottava di Pasqua

Martedì 23 Aprile
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOGv 20,11-18

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore

COMMENTO

Il rischio che spesso corriamo, nella nostra vita di fede, è quello di vivere di rimpianti; pensiamo a ciò che è stato e non riusciamo a capire che Dio ha progetti bellissimi nei nostri confronti. Come Maria di Màgdala, anche noi spesso siamo tentati di guardare al passato; proprio allora Gesù ci chiama ad aprirci a nuove prospettive. La Pasqua, in fondo, è proprio questo: capire che il Signore vuole la nostra realizzazione e felicità. Tutto sta ad avere uno sguardo di fede e di fiducia in lui: per questo, non devi spaventarti se egli ti chiama a cercarlo in situazioni nuove e a percorrere strade inaspettate; a volte, queste proposte d’amore da parte sua si trasformano in nuovi cammini di vita e di risurrezione. Basta credere fermamente nell’amore di Dio e nella sua assistenza nei nostri confronti.