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Ottava di Pasqua

Venerdì 26 Aprile
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOGv 21,1-14

In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Parola del Signore

COMMENTO

Nell’ultima cena, Gesù chiama i suoi «amici». Dopo la risurrezione li chiama «figlioli», nonostante lo abbiano tradito, rinnegato e siano fuggiti. Al Signore non interessano gli errori e i fallimenti dei suoi più stretti collaboratori, al contrario, vuole far capire loro che nulla è cambiato nella loro relazione: la stessa amicizia, lo stesso affetto e amore li unisce in un abbraccio, che nulla e nessuno potrà mai spezzare. A volte pensiamo ai nostri fallimenti e ai nostri peccati molto più di quanto ci pensi Dio. Egli sa che siamo deboli e infedeli: eppure continua a offrirci la sua amicizia e il suo affetto. E tu come mai continui a vivere nel rimorso e nel senso di colpa, mettendo in dubbio il suo amore e il suo perdono?