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Terza settimana di Pasqua

Martedì 7 Maggio
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOGv 6,30-35

In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Parola del Signore

COMMENTO

La folla torna a chiedere un segno, ricollegandosi al pane del cielo dato da Dio per mezzo di Mosè. Gesù allora chiarisce: non Mosè, ma Dio vi ha nutriti nel deserto ed è ancora Dio a offrirvi, oggi, il vero pane della vita, di cui la manna non era che un simbolo. E questo pane è la sua stessa persona. Come il pane assicura il mantenimento della vita materiale, così il «pane disceso dal cielo», cioè Gesù, è fonte e garanzia di vita eterna. Ci sono tante cose di cui puoi avere “fame”, ma ce n’è una in particolare di cui non puoi assolutamente fare a meno: è il Corpo e il Sangue di Gesù. Quando ti nutri di lui, ti rendi conto di avere tutto, ma se non lo fai, anche se avessi il mondo intero ai tuoi piedi, non riusciresti a placare la tua fame.