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Terza settimana di Pasqua

Venerdì 10 Maggio
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOGv 6,52-59

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

Parola del Signore

COMMENTO

Di fronte al discorso di Gesù nella sinagoga di Cafàrnao, non si può restare indifferenti. È come se il Signore volesse porre un confine, superato il quale non si può più tornare indietro. Del resto, l’atto di fede che egli richiede è notevole: le sue parole sono davvero provocatorie, in quanto afferma che solo chi mangerà la sua carne vivrà in eterno. In questo caso, le obiezioni dei Giudei erano più che giustificate: che cosa significava questo? Noi sappiamo bene il significato di queste parole e le mettiamo in pratica tutte le volte che ci nutriamo del Corpo di Cristo durante la Messa. Ma anche per noi le parole di Gesù rappresentano una sfida: egli ci dice che non troveremo mai nessuno che può sfamarci per la vita eterna, se non lui.