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Sesta settimana di Pasqua

Lunedì 27 Maggio Sant’Agostino di Canterbury
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOGv 15,26 – 16,4a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Parola del Signore

COMMENTO

La testimonianza di fede che ogni cristiano è chiamato a dare non si fonda sulla capacità di parlare e nemmeno sulla propria bravura o sulla propria santità. Essa trova la sua origine nell’azione dello Spirito Santo. Egli opera continuamente nella nostra vita, ci aiuta a capire la volontà di Dio e a metterla in pratica poi, attraverso il nostro comportamento coerente, rende visibile agli altri la sua azione in noi. Quindi la vera testimonianza è data da colui la cui vita fa trasparire Dio. Questo non significa che automaticamente noi – e quindi anche il Cristo – siamo accettati: l’esperienza, spesso, ci dice proprio l’opposto, come il Signore aveva previsto. Ma ciò non importa: lo Spirito che suscita in noi la testimonianza è lo stesso che fa emergere nel cuore di chi ascolta, in maniera misteriosa, l’adesione alla persona di Gesù. Credere in questa verità porta pace e gioia al nostro cuore.