Amazon#1 Bestseller in
Terapia psicologica cristiana

Settima settimana di Pasqua

Giovedì 6 Giugno San Norberto
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOGv 17,20-26

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore

COMMENTO

Conoscere il nome di Dio non significa semplicemente avere qualche nozione su di lui. Significa invece entrare in una relazione profonda con colui che è la vita. Quando Gesù dice che il mondo non lo ha conosciuto, dice che esso ha delle logiche e dei modi di comportarsi che non permettono questa comunione d’amore profonda con Dio. Eppure, quello che il mondo si nega, è possibile per i discepoli di Gesù. A patto, però, che siano uniti tra loro. In questo modo essi possono rivivere l’esperienza intratrinitaria, sperimentando la stessa gioia che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sperimentano nel donarsi vicendevolmente. Se la vita cristiana non è dono puro e disinteressato, non abbiamo conosciuto il Padre, anche se conosciamo a memoria il Vangelo.