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Dodicesima set. del T. Ordinario

Domenica 23 Giugno Santissimo Corpo e Sangue di Cristo
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


Omelie di padre Giorgio Maria:
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VANGELOLc 9,11b-17

In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Parola del Signore

COMMENTO

Stanchi, poveri e malati. Questi erano gli uditori che si erano raccolti attorno a Gesù quel giorno. Il Signore li nutre con la sua parola, e poi compie il prodigio di sfamarli miracolosamente. C’è un pane che non si esaurisce mai né finisce di saziare chi se ne nutre con fede e amore: è il pane eucaristico, attraverso cui il Signore resta in mezzo a noi. È importante nutrirsi di questo pane, ma è indispensabile anche fermarsi dinanzi a esso in devota adorazione. È lì che avviene il miracolo più grande e difficile che soltanto Dio può compiere: quello della nostra conversione. Infatti il Signore ci trasforma interiormente e progressivamente man mano che stiamo con lui e rafforziamo la nostra amicizia con il Maestro.