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Dodicesima set. del T. Ordinario

Lunedì 24 Giugno Natività di san Giovanni Battista
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


Omelie di padre Giorgio Maria:
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VANGELOLc 1,57-66.80

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Parola del Signore

COMMENTO

I Vangeli non ci dicono come visse il Battista fino al giorno della sua manifestazione a Israele. Sappiamo però che egli abitò in luoghi deserti. Questo significa che Giovanni era consapevole che la sua missione era talmente importante che era necessario stare in silenzio e nella preghiera. Quando devi prendere una decisione importante nella tua vita, cosa fai di solito? Probabilmente l’ultima cosa che faresti è quella di stare in silenzio: invece Giovanni Battista t’insegna che è proprio la prima cosa da fare. Questo perché la voce di Dio è talmente delicata che si può ascoltare soltanto se si fugge il rumore esteriore e quello interiore. Man mano che ti abitui, ti accorgi che la voce di Dio – chiara e distinta – ti farà comprendere le cose essenziali per te.