In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Parola del Signore
COMMENTO
Essere operai nella messe del Signore è anzitutto una chiamata da parte sua. Non ci si può improvvisare tali se non dietro una specifica vocazione che nasce dal cuore stesso di Dio e dal suo amore gratuito e previdente. Ma è anche una risposta da parte dell’uomo: Dio non forza e non costringe nessuno a rispondere al suo amore. Proprio perché chiama per amore e nell’amore, Dio desidera una risposta d’amore; questa non può esservi se non in un clima di libertà e di fiducia reciproca. Ecco perché gli operai sono così pochi: Dio fa a tante persone la proposta di divenire operai per il suo campo, ma poi sta alla libertà umana rispondere con altrettanto amore. Per questo è necessario pregare, perché la preghiera è l’unica forza in grado di aprire i cuori e di far fiorire nella volontà una risposta decisa al Signore Gesù.