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Quattordicesima set. del T. Ordinario

Venerdì 12 Luglio San Giovanni Gualberto
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 10,16-23

In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore

COMMENTO

Non si deve pensare che essere apostoli significhi riscuotere fama dagli uomini: il mondo rifiuta ciò che va contro le sue logiche. Il Signore non vuole che i suoi si facciano illusioni di nessun genere. Però, ciò che Egli promette è una particolarissima assistenza da parte dello Spirito Santo, che porrà sulle labbra dei suoi discepoli la parola giusta. Questo ci aiuta a considerare un aspetto fondamentale della vita cristiana: il successo dell’opera evangelizzatrice non dipende dai risultati apparenti che gli apostoli riescono a ottenere. Anzi, a volte proprio di fronte a clamorose sconfitte il seme del Vangelo viene gettato e produce frutto nei cuori di coloro che ascoltano con sincerità e amore. Quindi, non si deve badare ai numeri; piuttosto, si deve trasmettere, con la parola e la testimonianza, il messaggio di Cristo. Lui fa il resto, nel segreto della coscienza.