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Quindicesima set. del T. Ordinario

Venerdì 19 Luglio Santa Macrina
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 12,1-8

In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle. Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato». Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore

COMMENTO

Le parole del Signore implicano un insegnamento che i farisei non riescono a capire. Dio vuole misericordia, più che i sacrifici. Questa lezione spesso è dura anche per noi, perché siamo convinti che per andare d’accordo con Dio non dobbiamo fare altro che ridurre la nostra pratica religiosa a un insieme di atti di culto. Il punto è che questi, senza la misericordia, non servono a niente. Il motivo sta nel fatto che Dio usa nei nostri confronti la misericordia come espressione peculiare del suo cuore di padre. Ora, egli vorrebbe che la stessa misericordia che noi riceviamo da lui la rivolgiamo a nostra volta agli altri; in questo Dio è veramente glorificato. La questione è che essere misericordiosi con gli altri è molto faticoso perché significa, spesso, rinunciare a giudicare e a condannare. Ma è questo che fa davvero la differenza.