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Diciassettesima set. del T. Ordinario

Giovedì 1 Agosto Sant’Alfonso Maria de Liguori, vescovo e dottore della Chiesa
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 13,47-53

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

Parola del Signore

COMMENTO

Il regno dei cieli è come una rete, dice il Signore. Questo significa che Dio vuole pescare quanti più pesci possibile, nel senso che egli desidera che tutti i suoi figli godano della comunione piena con lui. Però, Dio non costringe nessuno a ricevere il suo amore: chi si chiude alla sua grazia e decide di non fare quest’esperienza di misericordia e di accoglienza da parte di Dio, si autoesclude e si condanna da solo alla morte. Per questo, solo alla fine i pesci vengono divisi: fino alla fine, dunque, Dio spera in un’apertura del nostro cuore e che non rifiutiamo la sua amicizia. Arriva però un momento, in cui la nostra scelta diviene definitiva: il nostro no a Dio è tale da condizionare per sempre il nostro destino eterno. In tal caso, veniamo selezionati come pesce cattivo e gettato fuori, definitivamente, dalla rete di Dio.