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Terapia psicologica cristiana

Diciassettesima set. del T. Ordinario

Venerdì 2 Agosto Sant’Eusebio di Vercelli, vescovo e San Pietro Giuliano Eymard, sacerdote
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 13,54-58

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Parola del Signore

COMMENTO

L’atteggiamento dei compaesani di Gesù è davvero strano: perché, di fronte alla parola autorevole e dinnanzi ai miracoli del loro compatriota, si chiudono e dimostrano così poca fede nei suoi confronti? Il punto, in fondo, è proprio questo: essi, come spesso anche noi, erano convinti che Dio, per parlare loro, dovesse sempre usare un linguaggio straordinario o dei segni meravigliosi. Uno che conoscevano e che era cresciuto addirittura con loro, quale sorpresa poteva riservare? E così, perdono l’opportunità di accogliere la venuta di Dio nel loro villaggio e soprattutto nelle loro vite. Se vogliamo cercare Dio e cogliere la sua presenza nella nostra vita di tutti i giorni, dobbiamo solo aprire bene gli occhi. Lo troveremo lì, pronto a donarci il suo amore fedele.