In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore, – disse la donna – eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Parola del Signore
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COMMENTO
C’è un Israele geografico e c’è un nuovo Israele, che non è delimitato da confini di nazioni. È l’Israele di coloro che credono nel Signore Gesù e che appartengono a ogni lingua e razza. Sono coloro che, pur non facendo parte del popolo eletto, sono esaltati da Gesù proprio perché hanno aperto il cuore alla rivelazione definitiva di Dio, operata attraverso il suo Verbo Gesù Cristo. La donna Cananea è una di questi, una primizia della Chiesa nascente, poiché con il suo atto di fede nella persona di Gesù manifesta una nuova consapevolezza: ciò che crea la comunione con Dio è credere in colui che egli ha mandato. Per noi questo è un grande insegnamento: tutte le nostre preghiere e le celebrazioni a cui partecipiamo hanno come scopo quello di aiutarci e insegnarci a compiere un atto di fede sempre più puro e perfetto.