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Diciannovesima set. del T. Ordinario

Martedì 13 Agosto Santi Ponziano, papa, e Ippolito, sacerdote, martiri
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 18,1-5.10.12-14

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

Parola del Signore

COMMENTO

Ecco un brano in cui Gesù parla esplicitamente degli angeli: essi sono posti a guardia dei bambini, cioè dei più indifesi, perché possano essere i loro garanti e protettori davanti al volto di Dio. Troppo spesso noi dimentichiamo che le nostre azioni, anche quelle che riteniamo più nascoste e invisibili, sono in realtà presenti al Signore. Il punto è che, anche quando ce ne ricordiamo, abbiamo di questa verità un’idea sbagliata: Dio non è come un giudice inflessibile pronto a punirci per le nostre malefatte: egli piuttosto si serve degli angeli per darci giuste ispirazioni, per farci camminare verso il bene e proteggerci dal male. Anche noi, spesso, siamo indifesi e deboli nei confronti del peccato. Proprio in quei momenti Dio ci manda i suoi angeli, perché possiamo lasciarci guidare alla vittoria.