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Diciannovesima set. del T. Ordinario

Mercoledì 14 Agosto San Massimiliano Maria Kolbe, sacerdote e martire
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Parola del Signore

COMMENTO

Sbaglieremmo di grosso se pensassimo che la nostra relazione con Dio sia un fatto intimo e personale che non ha nessuna ripercussione sulla nostra vita concreta. Così come la nostra fede è una relazione con Dio, allo stesso modo essa si realizza nella sua verità soltanto quando siamo capaci di relazioni autentiche e dettate dall’amore. Anche l’ammonizione e la correzione sono una manifestazione dell’amore: se teniamo veramente alle persone, quando sappiamo che stanno sbagliando, facciamo di tutto per evitare che esse si facciano del male. Questo è ciò che Dio vuole da noi: la nostra religiosità sarebbe finta e posticcia se verso gli altri avessimo soltanto un atteggiamento di indifferenza. Non possiamo dire di amare Dio, se poi non siamo in grado di andare d’accordo almeno con coloro che vivono con noi tutti i giorni.