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Ventunesima set. del T. Ordinario

Domenica 25 Agosto XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 13,22-30

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

Parola del Signore

COMMENTO

Come sono diversi i nostri criteri di giudizio rispetto a quelli di Dio! Noi, come quel tale della pagina evangelica, ci soffermiamo su particolari secondari della nostra vita di fede, che spesso servono solo a soddisfare la nostra curiosità. Quello che interessa al Signore, invece, è farci capire che la salvezza è anzitutto un dono di Dio. Ma tale dono, proprio perché così importante, va accolto con una totale disponibilità e attenzione, facendo fruttare nel proprio cuore la parola che il Signore ha seminato con tanta longanimità. Altrimenti, persino fare miracoli o grandi prediche nel suo nome non serve a nulla. Ciò, al limite, aumenta la nostra responsabilità personale. Quindi, piuttosto che aspettare profezie, impegniamoci con amore e dedizione per il regno dei cieli.