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Ventiduesima set. del T. Ordinario

Domenica 1 Settembre XXII domenica del Tempo Ordinario
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 14,1.7-14

Il discorso di Gesù è davvero attuale: sembra proprio che la gratuità, il dare senza attendersi nulla sia qualcosa di molto difficile nei nostri rapporti. Infatti, per quanto possiamo convincerci del contrario, i nostri modi di fare e le nostre relazioni soffrono sempre di quei brutti tarli che sono l’interesse personale, il tornaconto e l’attesa del contraccambio. È evidente che non si tratta soltanto di un contraccambio materiale: anche la richiesta di attenzione e la pretesa di essere considerati a tutti i costi è una forma simile di ricerca di ricompensa. Per questo Gesù, che conosce i nostri cuori, c’invita a rivolgere la nostra attenzione soprattutto a coloro che non hanno di che ricambiarci. Questo è l’esercizio migliore che ci permette di togliere dal nostro cuore l’erba cattiva dell’interesse che, in un modo o nell’altro, cerchiamo sempre.

Parola del Signore

COMMENTO

Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».