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Ventitreesima set. del T. Ordinario

Venerdì 13 Settembre San Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 6,39-42

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».

Parola del Signore

COMMENTO

Come possiamo ergerci a giudici e guida degli altri, quando noi per primi siamo bisognosi di luce e di guida? Eppure spesso, in maniera più o meno consapevole, assumiamo questo atteggiamento. Soprattutto quando ci sembra che gli altri sbaglino in comportamenti o atteggiamenti, ci sentiamo in dovere di correggerli, di sottolineare il loro errore e, cosa ancora più pericolosa, di consigliarli su come fare per migliorare. L’atteggiamento di Dio, nei nostri confronti, spesso è molto più tollerante del nostro nei confronti dei fratelli. La pazienza, la longanimità e anche la tolleranza è la migliore forma d’accoglienza: gli altri non vogliono essere giudicati ma accolti, non vogliono essere consigliati ma amati per quello che sono. Sarà Dio, poi, a compiere il miracolo della conversione del cuore, nostro e dei nostri fratelli.