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Venticinquesima set. del T. Ordinario

Venerdì 27 Settembre San Vincenzo de’ Paoli, sacerdote
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 9,18-22

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Parola del Signore

COMMENTO

A volte nemmeno noi sappiamo dare una risposta precisa riguardo a chi sia veramente il Cristo. In altri termini, non siamo capaci di definire quale ruolo egli abbia nella nostra vita, né che posto gli abbiamo assegnato nella scala dei nostri valori. Pensiamo di non poter fare a meno di lui, ma quando poi cerchiamo di capire la natura della nostra amicizia con Gesù, non sappiamo che risposta dare. Non abbiamo capito che, come tutti i rapporti importanti, anche quello con Gesù ha bisogno di essere corroborato, con la preghiera e con la frequenza ai sacramenti. Se non facciamo così, la sua immagine nella nostra vita diverrà sempre più sfocata e indefinita, e non riusciremo più a dargli il posto che gli spetta: il primo. Solo così potremo capire il mistero dell’amore che si manifesta nella sua passione, morte e risurrezione.