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Ventiseiesima set. del T. Ordinario

Martedì 1 Ottobre S. Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 9,51-56

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Parola del Signore

COMMENTO

È alla nostra libertà che si propone il Figlio di Dio. La sua onnipotenza è l’onnipotenza dell’amore, non quella della costrizione. Il Maestro aveva già detto che i capi delle nazioni comandano e spadroneggiano sugli uomini, ma che nel suo regno le cose funzionavano diversamente. I discepoli non capiscono ancora, o forse non riescono ad arrendersi di fronte all’indifferenza e alla superficialità della gente. Quando abbiamo fatto un incontro bello, quando ci è capitato qualcosa di imprevisto, tornando a casa siamo un fiume in piena e lo vogliamo condividere con le persone che ci stanno vicino e, a volte, concludiamo con la frase: «Ma a te non importa nulla di quello che dico? Non mi stai ascoltando!», e andiamo via imbronciati. Forse è questa una possibile interpretazione del racconto che ci propone oggi il Vangelo. Noi, pieni di Gesù e della bellezza della vita con lui, vorremmo che tutto il mondo fosse inondato da questa grazia e non accettiamo che l’altro abbia i suoi tempi, la sua sensibilità, le sue preoccupazioni, i suoi pregiudizi, che spesso lo chiudono alla novità. Porre fine o dare fiducia? I discepoli sono per la prima soluzione, ovviamente Gesù è per la seconda.