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Ventiseiesima set. del T. Ordinario

Mercoledì 2 Ottobre SS. angeli custodi
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 18,1-5.10

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore

COMMENTO

Di nuovo la stessa domanda! Veramente tardi di cuore i discepoli nel comprendere la novità di vita portata da Gesù! Questo smisurato interesse per il più grande ha rovinato tutti i loro giorni, ha dato vita a discussioni, litigi, giudizi. Ma il Maestro sa che occorre tornare spesso sulle cose importanti, ripeterle, nella speranza che incontrino un cuore diverso, non indurito dalle prospettive umane del potere e del successo. Un bambino è il paradigma del criterio di giudizio per essere veramente grandi. Farsi piccoli come santa Teresa di Gesù Bambino, festeggiata ieri, che di questa piccolezza ha fatto il fondamento di tutta la sua riflessione teologica ed esistenziale, e che così scrive: «Le tue braccia, o Gesù, sono l’ascensore che mi deve innalzare sino al cielo! Per questo io non ho affatto bisogno di diventare grande; bisogna anzi che rimanga piccola, che lo diventi sempre più». La vita dei santi è la più vera e bella spiegazione della Sacra Scrittura. Accogliere i piccoli come i tanti santi della carità: san Giovanni Bosco, sant’Annibale Maria di Francia, don Carlo Gnocchi, che di questa missione hanno fatto il senso e lo scopo della loro vita. Il campo di lavoro è ancora sterminato: c’è da fare anche per noi.