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Ventiseiesima set. del T. Ordinario

Venerdì 4 Ottobre S. Francesco d’Assisi, patrono d’Italia
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 11,25-30

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

COMMENTO

Raramente nei Vangeli troviamo espressioni di esultanza sulla bocca di Gesù. Oggi è una di quelle volte nelle quali il Signore si lascia andare a un canto di ringraziamento e di lode. Lo fa perché si rende conto della predilezione che ha il Padre per i piccoli e per gli umili, rivelando loro i misteri del Regno. Ricordo un episodio accadutomi durante gli studi di teologia, che è servito ad aprirmi gli occhi su questa bellissima realtà di fede. Da subito mi sono appassionato allo studio della Sacra Scrittura, mi sono immerso in quei testi come un nuotatore si immerge tra le onde del mare. Facevo molte domande al mio professore e un giorno gli dissi: «Ma perché perdere tempo a studiare altre cose se la Sua Parola è così feconda di speranza e piena di senso? Perché perdere tempo in tante inutili pratiche di pietà e trascurare la lettura della Bibbia?». Ricordo ancora la risposta del mio professore, un autentico uomo di Dio che non per questo trascurava un approccio scientifico allo studio della Scrittura; mi disse: «Rispondimi sinceramente: tu pensi che tua nonna ora stia in Paradiso?». La mia risposta fu: «Certo!». E lui: «Credi che ci sia andata perché sapeva molto di teologia o per la semplicità dei suoi Rosari?».