Amazon#1 Bestseller in
Terapia psicologica cristiana

Ventissettesima set. del T. Ordinario

Giovedì 10 Ottobre XXVII domenica del Tempo Ordinario
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 11,5-13

In quel tempo, Gesù disse ai discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola del Signore

COMMENTO

Nella liturgia della Parola di ieri Gesù ci ha immersi nei contenuti della vera preghiera del figlio. Oggi ci parla dello stile, della modalità: è necessario pregare molto, in maniera insistente, senza stancarsi. Nella preghiera non ci sono regole di galateo da rispettare, bensì dosi massicce di fiducia. Tutta la scena si svolge nel mezzo della notte, quando nessun altro può aiutarci se non l’amico del cuore, quello che non ci fa sentire a disagio per l’ora tarda. Eppure questo amico mostra una certa ritrosia a prestare il suo aiuto, c’è qui un’apparente indifferenza nella quale si intravvede quel silenzio di Dio che ci lascia spiazzati. Ma questo atteggiamento è soltanto la prova del nove della nostra fiducia nella bontà dell’amico. Se si insiste è perché si sa che questo è il suo punto debole. Bisogna “osare la speranza”, direbbe papa Francesco. Per fare questo, per essere così insistenti è necessario sentire che il nostro bisogno è veramente grande, che il problema ha urgenza di essere risolto. Forse i discepoli, dopo aver chiesto lumi sulla preghiera, poi si erano mostrati tiepidi, poco fiduciosi, estemporanei. Gesù esorta loro e noi a chiedere, cercare, bussare, a essere assetati di Dio e a mendicare il suo aiuto.