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Ventottesima set. del T. Ordinario

Domenica 13 Ottobre XXVIII domenica del Tempo Ordinario
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 17,11-19

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore

COMMENTO

Coraggiosi questi lebbrosi! Hanno infranto la legge, dovevano infatti tenersi a debita distanza dai villaggi e annunciarsi tramite dei campanacci legati ai piedi. Come superano la distanza tra loro e Gesù? Con un grido. La loro stessa malattia era un grido che nessuno ascoltava più. Il grido della preghiera copre la distanza tra noi e Dio, non c’è lebbra che tenga, non c’è condizione che possa vincere sulla preghiera. Cosa chiedono? «Abbi pietà!». Esattamente quello che facciamo noi all’inizio di ogni celebrazione eucaristica: chiediamo che sia colmata la distanza tra noi e Lui e lo chiediamo a Lui che, solo, può superare questa distanza siderale. Non è il grido solitario di uno, ma l’anelito di un popolo. «Abbi pietà di noi!»: è una comunità che chiede, che prega, che desidera. Quanto dovremmo lavorare, come cristiani, alla costruzione di vere comunità solidali! Il cristianesimo è una modalità di vivere la fede in maniera personale, ma non solitaria. Non siamo monadi bensì nomadi. Il consiglio di Gesù è assurdo: andate a presentarvi ai sacerdoti. Li tratta come fossero già guariti e loro si fidano, e infatti durante il cammino verso il tempio avviene la loro guarigione. Solo uno, rendendo grazie a Dio, sarà salvato.