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Ventottesima set. del T. Ordinario

Lunedì 14 Ottobre S. Callisto, papa e martire
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 11,29-32

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Parola del Signore

COMMENTO

Molte volte nel Vangelo viene chiesto un «segno» a Gesù. La sua vita è tutta un grande segno. Dopo i miracoli, il Vangelo spesso racconta che «vedendo… molti credettero in lui». Cosa c’è sotto la richiesta di un segno? In realtà si nasconde il tentativo di trarre in inganno Gesù per avere prove contro di lui. La risposta del Maestro capovolge la situazione: egli farà come Giona, che, straniero in terra pagana, forte solo del mandato di Dio, si recò a Nìnive per predicare la conversione. Non fu accolto perché faceva segni, ma perché gli abitanti di Nì­nive erano disposti a cambiare vita. Allo stesso modo con il suo lungo viaggio la regina del Sud andò a far visita a Salomone, esprimendo la sincera disponibilità. Le parole del Salvatore sono un richiamo: egli rimprovera quanti lo ascoltano, ma sono assolutamente attaccati alle proprie idee su Dio, sulla Chiesa, sulla società, sui mali del mondo, sugli altri, sui poveri. Egli ci invita a riconoscere che Dio ha parlato e continua a parlare attraverso i segni che egli liberamente pone nel nostro cammino. Solo chi è disposto ad accogliere Dio e a lasciarsi rinnovare da lui potrà imparare a riconoscere i segni del Padre, che sono vicinissimi, perché Dio si è fatto nostro prossimo.