Amazon#1 Bestseller in
Terapia psicologica cristiana

Ventottesima set. del T. Ordinario

Martedì 15 Ottobre S. Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 11,37-41

In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Parola del Signore

COMMENTO

Gesù manifesta il desiderio del Padre di andare incontro a ogni uomo e donna al di là della sua storia personale. Lo stare a tavola indica il suo desiderio di dedicare tempo all’ascolto dell’altro. È Dio stesso che dedica tempo ad ascoltare il cuore dell’uomo. Anche se già lo conosce, il Signore vuole così che l’uomo raggiunga una più profonda consapevolezza di sé. Stare a tavola insieme esprime accoglienza, condivisione, stima. Il fariseo, però, è più attento a scrutare Gesù, e a giudicare il suo comportamento, che disposto ad aprire il cuore all’incontro. In lui non c’è libertà di cuore di fronte al Messia. Egli si stupisce della sua libertà, del suo andare oltre formalismi e piccole tradizioni. Il banchetto per il fariseo è soltanto un palcoscenico di buone maniere. Il Nazareno scopre la falsità degli atteggiamenti del fariseo e riporta al centro la verità delle intenzioni del cuore, perché i gesti possono nascondere ambiguità. L’elemosina non è proposta come un’altra regola da osservare, ma come il gesto genuino che esprime la generosità di un cuore attento all’altro. Gesù è il povero che attende la nostra “elemosina”; cioè la risposta del nostro amore gratuito e sincero per lui.