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Trentunesima set. del T. Ordinario

Domenica 3 Novembre XXXI domenica del Tempo Ordinario
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 19,1-10

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Parola del Signore

COMMENTO

La pagina evangelica di Zacchèo è una delle più conosciute. Eppure, è una pagina che non finisce mai di sorprenderci, per la vivacità della narrazione e per il suo bellissimo messaggio. Ognuno di noi è invitato a specchiarsi in Zacchèo per rendersi conto di essere stato come lui, lontano da Dio e interessato solo a se stesso, per poi arrivare ad accoglierlo nella propria vita e decidere un radicale cambiamento. Al Signore non interessa il nostro passato, quanto piuttosto quello che possiamo diventare con il suo amore. La vicenda di Zacchèo ci è presentata dal Vangelo come il manifesto della missione di Gesù, venuto a chiamare a salvezza proprio le persone più lontane da Dio. Impariamo da quest’uomo il coraggio e la gioia della conversione.