Amazon#1 Bestseller in
Terapia psicologica cristiana

Trentaduesima set. del T. Ordinario

Sabato 16 Novembre S. Margherita di Scozia - S. Geltrude, vergine
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 18,1-8

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Parola del Signore

COMMENTO

L’insegnamento di Gesù è lineare. Se un uomo, cattivo e corrotto come può essere un giudice, alla fine esaudisce una povera vedova per la sua insistenza, non lo farà molto di più il Padre celeste, che è la bontà e la misericordia in persona? Il problema non è capire se Dio è buono oppure no, o se ci esaudisce o differisce la risposta alle nostre richieste. Il punto è capire se noi ci crediamo davvero. Alla fine della parabola, Gesù si esprime con una domanda provocatoria: quando tornerà, troverà ancora qualcuno che crede nella forza della preghiera? Per saperlo, dobbiamo solo provare la potenza dell’orazione. Domandare a Dio con fiducia e senza stancarci può sembrare frustrante: in realtà è ciò che ci rafforza interiormente e che ci dà la possibilità di scoprire il suo vero volto.