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trentaquattresima set. del T. Ordinario

Domenica 24 Novembre Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 23,35-43

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Parola del Signore

COMMENTO

Nel contesto drammatico della crocifissione, risplende l’atto di fede del malfattore, di cui non conosciamo il nome. Egli è lì a causa delle sue scelte di vita sbagliata, e l’epilogo della sua vita è il frutto della strada che ha voluto percorrere. Però, questo sconosciuto personaggio diviene un grande maestro, e per questo si riscatta da una vita fallita: il ladro ha un’intuizione di fede straordinaria, che gli fa riconoscere nel condannato accanto a lui il Figlio di Dio, il vero re delle genti. Riconoscere in Gesù il re, quando entra trionfalmente a Gerusalemme osannato da tutti, non è difficile. Molto più difficile è riconoscerne la gloria quando è appeso alla croce, morente come un condannato. Compiere quest’atto di fede ci aiuta a fare come il malfattore e ad accogliere Gesù in qualsiasi modo si manifesti nella nostra vita.