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trentaquattresima set. del T. Ordinario

Mercoledì 27 Novembre XXXIV domenica del Tempo Ordinario
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 21,12-19

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Parola del Signore

COMMENTO

Chi pensa che seguire Gesù sia un’esperienza che non ci scomoda più di tanto si sbaglia di grosso. Seguire il Signore significa lottare, combattere senza esclusione di colpi: spesso, il più grande attacco viene proprio da coloro che ci hanno dato la vita o con i quali siamo cresciuti. Come può essere altrimenti, considerando che anche Gesù ha vissuto lo stesso destino? Eppure, questo non deve spaventarci: piuttosto, tutte le situazioni avverse devono aiutarci a crescere in un atteggiamento che Gesù ha sottolineato bene. È quello della perseveranza: nonostante tutti gli sconvolgimenti e gli scandali a cui possiamo assistere, noi dobbiamo continuare a camminare sulla via che il Signore ci ha indicato. Anche a costo di percorrerla da soli: in realtà, ci si accorge poi che non siamo mai abbandonati a noi stessi, perché lui cammina con noi.