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trentaquattresima set. del T. Ordinario

Giovedì 28 Novembre XXXIV domenica del Tempo Ordinario
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 21,20-28

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti. Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

Parola del Signore

COMMENTO

Gerusalemme fu distrutta nel 70, quindi le parole di Gesù si avvereranno in maniera drammatica dopo pochi decenni dalla sua morte; ma il Signore dice queste parole anche per dare un altro senso alla storia. Utilizzando il linguaggio apocalittico, il Cristo utilizza immagini e simboli molto eloquenti nella cultura del suo tempo, per dire un fatto importante: ci sarà un momento in cui il Figlio dell’uomo rivelerà la sua gloria alle genti. Ciò avverrà per mezzo della sua crocifissione: è quella, infatti, la circostanza in cui rivelerà a tutti gli uomini il suo amore senza confini. Ma la rivelazione di tale gloria avverrà in maniera definitiva quando il Signore tornerà per giudicare i vivi e i morti. Quello sarà un momento di liberazione e di pienezza definitiva: vivremo in piena comunione d’amore con Dio.