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Prima set. di Avvento

Sabato 7 Dicembre S. Ambrogio, vescovo e dottore della Chiesa
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 9,35-38 – 10,1.6-8

In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Parola del Signore

COMMENTO

Il regno di Dio è vicino: questo era l’annuncio più bello che gli apostoli e i discepoli dovevano portare. Di questo regno facevano parte soprattutto i poveri e i derelitti, i peccatori e gli esclusi, quelli, cioè, di cui nessuno si curava né si preoccupava. Quale consolazione dovevano provare quelli che ascoltavano questa buona notizia! Dio si ricordava proprio di quelli di cui mai nessuno si ricorda! Ma non si deve credere che Dio si preoccupi soltanto dei poveri, perché guarda anzitutto a chi è povero interiormente: dunque, non si tratta di un fattore economico o di essere socialmente svantaggiati. Si tratta piuttosto di coltivare la povertà di spirito, che significa essenzialmente una fiducia incrollabile nell’amore di Dio e nella sua provvidenza. Questo rende tutti, poveri e ricchi, graditi al cuore di Dio.