Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore
COMMENTO
Spesso vorremmo costringere Dio a dare chissà quali manifestazioni della sua potenza per convincerci del suo amore nei nostri confronti. Gli Israeliti, al tempo di Gesù, attendevano che Elìa tornasse sullo stesso carro di fuoco con il quale era stato assunto in cielo. Non avevano capito che non dovevano aspettare un evento miracoloso, quanto un avvenimento che li avrebbe chiamati a conversione e al cambiamento interiore. Certi discorsi, si sa, non piacciono a nessuno, per cui Giovanni il Battista – novello Elìa mandato da Dio – viene zittito subito con una morte violenta. Si ripete così il destino di tanti che, pur parlando a nome di Dio, vengono ridotti al silenzio, perché non dicono parole piacevoli o non fanno miracoli strepitosi, ma chiamano a seria conversione.