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Quarta set. di Avvento

Mercoledì 25 Dicembre Natale del Signore
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOGv 1,1-18 Forma breve: [ ] Gv 1,1-5.9-14

[In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.] Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. [Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.] Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

Parola del Signore

COMMENTO

Dio, dice il testo evangelico, nessuno lo ha mai visto. Nessun uomo, cioè, è mai potuto entrare nel mistero della santità dell’Altissimo, perché Dio è luce infinita e inaccessibile. Eppure, si è reso visibile, anzi, si è fatto uomo prendendo la nostra carne mortale: questo è il mistero che noi celebriamo nella solennità odierna. La nascita di Gesù nel tempo e nella storia dice che Dio ha tanto amato il mondo da dare a noi quanto di più prezioso aveva. Con quale senso di stupore e adorazione dobbiamo accostarci a tale mistero? Soltanto nel silenzio e nella preghiera possiamo comprendere che l’amore di Dio per tutta l’umanità significa anche misericordia per ciascuno di noi: per ognuno Dio ha donato il suo Figlio, perché potesse manifestare la bontà del Padre.