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Quarta set. di Avvento

Giovedì 26 Dicembre Santo Stefano, primo martire
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOMt 10,17-22

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».

Parola del Signore

COMMENTO

Un brano evangelico come questo può sembrare non consono al periodo liturgico che stiamo vivendo: perché rovinare l’atmosfera natalizia, piena di gaudio e di commozione, con parole così dure e oscure? Eppure, non ci si deve scandalizzare: sin dai primi mesi della sua vita, Gesù è riconosciuto come segno di contraddizione. Questo significa che tanti vivranno per lui e per il suo messaggio d’amore, ma altrettanti lo rifiuteranno e lo ostacoleranno in tutti i modi. Se questa è la sorte che gli è stata riservata, tanto più sarà riservata anche ai suoi discepoli. Eppure, non si deve avere paura, le parole di Gesù sono un invito alla speranza: lo Spirito Santo assiste tutti coloro che sono perseguitati a causa del nome del Signore ed egli non manca di aiutare proprio coloro che gli danno testimonianza dinanzi agli uomini.