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Terza set. del Tempo di Quaresima

Sabato 21 Marzo 3ª settimana del Tempo di Quaresima
Vangelo e commento tratto da:
SULLA TUA PAROLA il MESSALINO


VANGELOLc 18,9-14

In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore

COMMENTO

Il pubblicano ha una chiara visione di sé e della sua situazione. Non ha nulla da presentare dinanzi a Dio se non il proprio peccato: ed è proprio questo che piace a Dio! Egli non ha bisogno che noi gli facciamo l’elenco delle nostre presunte bravure o meriti: Dio vuole che comprendiamo di essere semplicemente peccatori. Soltanto così può riempirci della sua misericordia senza limiti e giustificarci in base al suo amore. Questo, il fariseo, non è in grado di capirlo, soffocato com’è da un’idea di religiosità meritocratica, in cui Dio è un giudice di fronte a cui presentare i propri meriti; egli non capisce che la sua preghiera è, in realtà, rivolta semplicemente a se stesso e alla propria santità immaginaria.